Le catene miofasciali | Fisioterapia | Osteopatia | Yoga | Dolore: Il metodo per trattare e prevenire l'origine del dolore, focalizzato sugli specialisti della salute (Italian Edition) by Queipo Fernando

autore:Queipo, Fernando [Queipo, Fernando]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2020-07-10T16:00:00+00:00

La correzione deve essere diretta alla disfunzione causale

A questo punto, la classica domanda è:

“Se la tecnica di correzione dipende dalla diagnosi,

cosa succede se questa è sbagliata?”

Questa è la domanda che tipicamente mi pongono i miei alunni. Ovviamente è possibile sbagliarsi nel formulare la diagnosi ma, come dico sempre:

“Non esiste errore più grande del lavorare sulla zona del ­sintomo”

Perché? Perché senza una diagnosi causale lavoreremmo alla cieca, applicando lo stesso protocollo per tutti, “attaccando” la zona dolorosa e basandoci solo sui sintomi riferiti dal paziente.

Non mi stancherò mai di ripetere che, al contrario, il nostro metodo si basa sulla diagnosi dell’alterazione biomeccanica causale. Se facciamo una corretta valutazione sarà molto più probabile avvicinarci alla soluzione del problema. Inoltre, avrò meno possibilità di causare danni che non lavorando in modo aleatorio e senza una diagnosi concreta.

Ricordiamo che la diagnosi si basa sull’osservazione, l’analisi posturale, la palpazione delle zone chiave e la valutazione della mobilità. Una volta formulata la diagnosi potrò applicare le tecniche manuali che ritengo opportune per correggere la disfunzione. A queste possiamo affiancare posture ed esercizi correttivi, sia in ambulatorio che a domicilio.

Torniamo al nostro “nodo”, la nostra disfunzione. Questa è rappresentata sostanzialmente da una catena, che abbiamo chiamato causale , che sta bloccando un punto di ancoraggio.

Nel caso di Richard il punto di ancoraggio era nell’iliaco sinistro, bloccato dalla catena di apertura. Seguendo la nostra logica l’obiettivo della correzione sarà liberare il blocco, la disfunzione del punto di ancoraggio, eliminando il nodo all’interno della catena causale. Tratteremo quindi l’iliaco sinistro utilizzando tecniche sulla catena di apertura.

Effettuando la correzione direttamente sulla zona causale otterremo diversi benefici:

• Ripristino dell’elasticità delle catene

• Recupero della mobilità ossea e articolare (in questo caso dell’iliaco sinistro)

• Riequilibrio del tono muscolare

• Aumento della viscoelasticità della fascia

Nel caso di Richard la risoluzione dei sintomi è avvenuta in 3 sedute ma già dopo la prima aveva notato un netto miglioramento. Dopo la terza il problema era praticamente sparito.

6.3 La tecnica correttiva

Che tecnica correttiva dovrò applicare? E su quale struttura?

Sappiamo che il sistema fasciale ha come costituente centrale proprio la fascia, quel tessuto che mette in comunicazione e in continuità tutte le strutture del corpo. Per correggere le alterazioni di questo sistema potremo intervenire su una qualsiasi di esse. Pertanto, potremo attingere al nostro arsenale di tecniche manuali per trattare visceri, muscoli, ossa e articolazioni. Il sistema fasciale, infatti, costituisce un’unica entità e trattando una qualunque sua parte possiamo influire sulla sua globalità.

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